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Deumidificazione del biogas, Tempco nella Guida biomasse 2024 di EIOM

E’ online l’articolo Tempco sul circuito EIOM relativo alle applicazioni per il trattamento del biogas, pubblicato all’interno della guida 2024 Biometano, Biogas e Biomasse.

Il biogas è un prezioso alleato nella transizione energetica, e Tempco è molto attiva in questo comparto con un gran numero di referenze e impianti realizzati per contribuire allo sviluppo efficiente del settore del biogas in ottica green e di sostenibilità. Il biogas è difatti una fonte di energia rinnovabile, ottenuto dalla decomposizione anaerobica di biomasse, come rifiuti agricoli e alimentari, scarti industriali e reflui zootecnici. Il biogas rappresenta quindi un’importante fonte alternativa per la produzione di energia, che consente il recupero e la valorizzazione di materiali di scarto in ottica di economia circolare e al contempo la riduzione dei gas serra.

Come fonte di energia rinnovabile e green, il biogas può quindi essere utilizzato per generare elettricità, produrre calore o alimentare veicoli, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili e contribuendo alla sicurezza energetica.

Nell’articolo sono descritte maggiormente in dettaglio alcune applicazioni pratiche di impianti e soluzioni per il trattamento del biogas realizzate da Tempco. In sostanza, il trattamento del biogas consiste nella deumidificazione del biogas stesso, passaggio essenziale per ridurre l’umidità presente nel gas e migliorarne la qualità affinché possa essere utilizzato in motori endotermici e nella produzione di energia. La tecnologia principalmente impiegata è quella della refrigerazione a compressione, tra le più diffuse ed efficaci allo scopo.

Il processo coinvolge diversi componenti chiave:

Compressore: il biogas grezzo viene compresso per aumentarne la pressione e ridurre il volume.
Scambiatore di raffreddamento e deumidificazione: il gas compresso viene raffreddato, causando la condensazione dell’umidità.
Separatore di condensa: l’acqua condensata viene quindi separata dal gas deumidificato.

Infine, il biogas deumidificato può essere ulteriormente trattato per rimuovere impurità solide o liquide residue.

Tempco Biogas raffreddamento compressione Guida biomasse EOIM 1

Tempco Biogas raffreddamento compressione Guida biomasse EOIM 2

Radiatori a elevata efficienza nel petrolchimico in Oman

Per un importante società nel settore Oil and Gas, Tempco ha fornito una serie di radiatori per il raffreddamento di gruppi elettrogeni su un impianto petrolchimico in Oman del cliente. Il progetto mirava alla sostituzione dei radiatori obsoleti in uso presso il sito produttivo, con l’obiettivo di incrementare l’efficienza.

I radiatori impiegano ventilatori prementi, per via delle elevate temperature dell’aria in uscita, trattandosi infatti di radiatori che vanno a dissipare le grandi quantità di calore generato da motori endotermici. Vista la location dell’installazione, la protezione del pacco di scambio è stata garantita con trattamento electrofin per ambienti aggressivi, salino/marino.

Tempco radiatori raffreddamento oil and gas Oman

Tempco radiatori raffreddamento oil and gas Oman petrolchimico

Tempco radiatori raffreddamento oil and gas Oman efficienza

L’installazione comprende:

– n. 3 radiatori da 700 kw ciascuno
– 12 ventilatori per ciascun radiatore
– vasi di espansioni forniti a completamento, equipaggiati di quadro elettrico di comando

Per la spedizione, le apparecchiature sono state imballate in cassa via mare e con sacco barriera. Il completamento della commessa, dal progetto alla fornitura, ha richiesto nel suo insieme 10 mesi, e i risultati sono stati di grande soddisfazione per l’utilizzatore finale.

Tempco radiatori raffreddamento oil and gas Oman installazione

Tempco radiatori raffreddamento oil and gas Oman dissipazione gruppi elettrogeni

Tempco radiatori raffreddamento oil and gas Oman dissipazione calore

Termoregolazione per banchi prova radiatori automotive

Parliamo di radiatori automotive, componente essenziale per il raffreddamento dei fluidi motore in automotive. Un’interessante applicazione delle centraline di termoregolazione di Tempco è infatti legata ai banchi prova per radiatori che vengono utilizzati nel settore automotive, e soprattutto nel settore delle auto da competizione o ad alte prestazioni per motorsport.

I radiatori utilizzati nelle autovetture sono difatti degli scambiatori di calore finalizzati al raffreddamento dei fluidi del motore, sia che si tratti dell’acqua delle camicie sia che si tratti dell’olio lubrificante. Sappiamo tutti quanto sia importante il radiatore in un’auto, come si è visto anche alla 24 Ore di Le Mans dove la Ferrari #50 è stata colpita da un sasso direttamente nel radiatore, che si è rotto, danneggiando così il radiatore destinato al raffreddamento di una parte ibrida del motore. La vettura è stata così costretta a effettuare un pit-stop, perdendo le posizioni di gara acquisite.

Ebbene, le nostre unità di termoregolazione vengono impiegate nei tunnel di test dei radiatori automobilistici, simulando la temperatura dell’olio motore o dell’acqua all’interno delle camicie per verificare l’efficienza e le performance di questi importanti componenti nei motori endotermici. La regolazione della temperatura è qui fondamentale, perché è necessaria per simulare con elevata precisione i livelli elevati di temperatura dell’olio o dell’acqua mista a glicole all’interno del motore, con diverse variazioni di temperatura a seconda delle condizioni di utilizzo del motore stesso.

Scambiatori per raffreddamento d’emergenza nell’impianto sperimentale ELSMOR

Tempco partecipa al progetto per l’impianto sperimentale relativo al progetto europeo ELSMOR – towards European Licensing of Small MOdular Reactors, con la fornitura di uno scambiatore di calore a piastre (S-CSG, Safety-Compact Steam Generator) che funge da dispositivo per la dissipazione passiva d’emergenza del calore in caso di fault del reattore nucleare.

Si tratta del primo impianto al mondo sviluppato con scambiatore di calore a piastre per il sistema di raffreddamento di emergenza che funziona mediante circolazione per convezione naturale, senza quindi pompe o impiego di elettricità, per raffreddare il reattore mentre va in sicurezza. Lo scambiatore è pertanto un componente chiave del sistema di rimozione del calore di decadimento (DHRS, Decay Heat Removal System) del progetto ELSMOR, nell’ambito della campagna sperimentale effettuata presso SIET, descritta in dettaglio in questo articolo.

Tempco scambiatore di calore a piastre dissipazione calore decadimento reattore nucleare ELSMOR

Lo scambiatore S-CSG prima dell’installazione

Lo scambiatore fornito da Tempco è di tipo compatto e ad alta efficienza che impiega piastre corrugate per massimizzare la superficie di scambio termico. L’S-CSG funge nello specifico da interfaccia tra il circuito primario (lato reattore) e il circuito secondario (lato naturale con dissipazione in un bacino di acqua) del sistema DHRS. Il fluido caldo del circuito primario cede il suo calore al fluido del circuito secondario attraverso le piastre dello scambiatore. Il fluido secondario, a sua volta, cede il calore all’acqua di piscina attraverso un altro scambiatore di calore.

Tempco scambiatore di calore a piastre dissipazione calore decadimento reattore nucleare ELSMOR circuito primario

Vista del circuito primario dell’impianto ELSMOR e scambiatore S-CSG

L’S-CSG è pertanto un componente fondamentale per la sicurezza del reattore in caso di incidente. In caso di perdita di refrigerante, l’S-CSG è in grado di rimuovere il calore residuo dal reattore e prevenire il surriscaldamento.

Lo scambiatore a piastre nel sistema offre una serie di vantaggi:

  • Elevata efficienza di scambio termico
  • Dimensioni compatte
  • Facilità di manutenzione
  • Basso costo
Tempco scambiatore di calore a piastre dissipazione calore decadimento reattore nucleare ELSMOR circuito secondario

Vista del circuito secondario dell’impianto ELSMOR e dello scambiatore S-CSG

I test condotti sul sistema ELSMOR hanno quindi dimostrato l’efficacia dell’S-CSG nel rimuovere il calore residuo. I risultati hanno mostrato che lo scambiatore è in grado di operare in modo stabile in un’ampia gamma di condizioni operative.

Elemento chiave del sistema DHRS del progetto ELSMOR, lo scambiatore di calore si dimostra quindi una scelta ideale per la rimozione del calore di decadimento dai reattori nucleari grazie alla sua efficienza, affidabilità e compattezza. Per l’impianto prototipo, che è servito per la caratterizzazione e il test del sistema, è stato fornito uno scambiatore TCB, soluzione che chiaramente non potrà poi essere impiegata in fase esecutiva. Nei successivi sviluppi del progetto, per la specifica applicazione studieremo uno scambiatore ad hoc, che potrebbe essere di tipo PCHE (Printed circuit heat exchanger).

Fonte Foto: SIET

Energia termica sostenibile in chiave Tempco.green

Nuovo video sul nostro canale Tempco YouTube per dare a tutti il benvenuto nel nuovo sito Tempco.green, nuovo spazio di Tempco dedicato ai prodotti e alle soluzioni innovative che stiamo sviluppando, e che abbiamo già sviluppato negli ultimi mesi e negli ultimi anni, espressamente studiati per favorire la transizione energetica in corso.

Se ne parla molto, e l’argomento è sicuramente di tendenza, il tema è caldo e anche ‘hype’, e dal momento che in Tempco pensiamo di aver acquisito una solida e concreta esperienza in questo campo, abbiamo voluto condividere questo innovativo know-how green creando questo nuovo sito web dedicato.

Tempco.green nasce dall’esigenza sentita di mettere online le soluzioni green per la termoregolazione che abbiamo sviluppato in questi ultimi anni, mirate soprattutto ad aumentare l’efficienza energetica anche negli impianti dedicati all’energia di secondo livello, ovvero l’energia termica. Parlando pertanto della gestione sostenibile dell’energia termica nei processi industriali.

Come sapete, abbiamo sviluppato centraline di termoregolazione dotati di sistemi di regolazione della potenza, utilizzando tiristori, così come facciamo ampio uso di motori con regolazione elettronica della potenza, impiegati su pompe, ventilatori e ovunque possano essere applicati. Ciò è finalizzato a favorire una gestione più efficiente dell’energia termica nei processi produttivi industriali.

Questo nuovo sito Tempco.green è pertanto una raccolta di tutti i casi di studio e delle applicazioni che abbiamo realizzato e che svilupperemo in futuro nel campo della transizione energetica verde e della sostenibilità.

Vi invitiamo quindi a scoprire e creare insieme il futuro dell’energia termica sostenibile.

Chiller, scambiatori e separatori per trattamento del biogas

Da qualche tempo non parliamo del settore biogas, ma è un comparto in cui Tempco continua a essere molto attiva e presente, fornendo impianti per questo tipo di applicazioni.

Anche nel 2023 abbiamo difatti avviato un discreto numero di impianti per biogas, tutti completi di chiller, scambiatore di calore e separatore di condensa.

Tempco biogas impianti trattamento chiller scambiatori

Tutti gli impianti sono sempre in configurazione completa e vengono consegnati pronti per l’installazione. Di particolare interesse sono quindi le ultime applicazioni in ambito delle cartiere, con lo scopo di abbattere le emissioni inquinanti. Le cartiere presentano infatti un alto potenziale per la produzione di biogas e biometano, in quanto il ciclo produttivo di una cartiera genera una grande quantità di acque reflue ricche di COD (chemical oxygen demand) biodegradabili, che si prestano a essere trattati e valorizzati per produrre biogas.

 Tempco biogas impianti trattamento chiller scambiatori separatore

Tempco biogas impianti trattamento chiller scambiatori separatore condense

Tempco biogas impianti trattamento chiller scambiatori installato

Tempco biogas impianti trattamento chiller scambiatori installazione

Diffusion bonding per scambiatori di calore ad altissime prestazioni

Torniamo a parlare di scambiatori di calore, ma più specificatamente di uno speciale processo di costruzione degli scambiatori chiamato Diffusion Bonding, legato agli scambiatori di calore a piastre.

Sono note le diverse tipologie che esistono di scambiatori di calore a piastre: scambiatori ispezionabili, scambiatori a piastre saldobrasate, scambiatori di calore a piastre completamente saldati. Inoltre, esiste una sorta di scambiatori di calore a piastre interamente in acciaio inox realizzati utilizzando questa speciale tecnologia di saldatura detta diffusion bonding.

Si tratta di un innovativo processo di saldatura che permette di unire due metalli simili o dissimili attraverso una sorta di compenetrazione della struttura cristallina dei metalli. Il tutto, a temperature molto più basse di quelle richieste per il processo di fusione dei metalli stessi.

Come è possibile?  Senza scendere troppo nei dettagli, che possono essere trovati online, in sostanza gli scambiatori vengono posti all’interno di forni speciali, in condizioni sottovuoto, dove raggiungono temperature pari al 65, 70 o 75% rispetto alla temperatura di fusione e posti pressione per ottenere la compenetrazione della struttura cristallina. Il processo genera quindi giunti di saldatura estremamente resistenti senza apporto di materiale e senza peso aggiuntivo.

Questo speciale processo di costruzione ha molte applicazioni in una varietà di settori, tra cui importanti settori principali come l’aerospaziale, l’oil and gas e anche l’industria dell’idrogeno, un settore emergente che è attualmente molto di tendenza.

Questi scambiatori offrono molti vantaggi e alcuni svantaggi. Tra gli svantaggi, il processo costruttivo che aumenta i costi dal momento che impiega forni speciali e comporta una lavorazione molto particolare, che richiede tempi ciclo lunghi e pertanto costi più elevati.

Tra i vantaggi, il fatto che si tratta di scambiatori realizzati in un materiale unico e completamente saldati, ragion per cui offrono un’altissima resistenza a pressioni e temperature estremamente elevate. Questa tecnologia può infine essere applicata sia agli scambiatori in acciaio inox che in titanio, ma anche a materiali diversi, nel qual caso la tecnologia diventa un poco più complicata.

Nasce Tempco Green, una nuova energia termica per la sostenibilità

Responsabilità e immaginazione per portare innovazione green nelle applicazioni di controllo della temperatura e gestione dell’energia termica nell’industria di processo. E’ ormai da alcuni anni che l’impegno di Tempco nello sviluppare soluzioni di termoregolazione industriale persegue oltre all’obiettivo della massima efficienza energetica anche quello di una sempre maggiore sostenibilità dei sistemi e dell’impiego di energie rinnovabili.

E’ quindi con un certo orgoglio che annunciamo che questo cammino porta oggi alla nascita di Tempco.green, un nuovo spazio dedicato espressamente alle soluzioni per gestione dell’energia termica a connotazione Green, che abbracciano le nuove tecnologie per accompagnare le imprese nel mondo industriale in un comune percorso verso una produzione sostenibile. Solid Sustainability è il claim che caratterizza questa nuova era in Tempco, e la nuova energia che alimenta le soluzioni che insieme ai clienti vogliamo studiare per portare la sostenibilità all’interno dei processi produttivi in tutti i settori industriali.

Energia nuova, green e rinnovabile, risparmio energetico e tecnologie all’avanguardia, dagli innovativi scambiatori PCHE per applicazioni nell’industria dell’idrogeno e nella refrigerazione a CO2, agli scambiatori a immersione TCOIL in applicazioni che sfruttano le pompe di calore e la geotermia; dalle celle a combustibile alle nuove soluzioni per una mobilità green nei settori automotive e marine. Fino alla digitalizzazione per il monitoraggio e l’ottimizzazione sempre più fine e intelligente dei consumi energetici nei processi industriali.

Vi invitiamo allora a entrare e scoprire con noi il nuovo mondo di Tempco.green, per creare insieme una Nuova era della sostenibilità nell’industria di processo.

Formula per il calcolo del tank di accumulo nei gruppi frigoriferi

Torniamo a parlare di un argomento che è stato già trattato in un precedente video del canale YouTube di Tempco, che riguarda il calcolo del volume del serbatoio di buffer termico in un gruppo frigorifero. Qualcuno ha difatti fatto notare che non venivano fornite le formule per procedere al calcolo del tank di accumulo nei gruppi frigoriferi

Diciamo innanzitutto allora che si tratta di un controllo, per cui occorre sapere alcuni dati: la temperatura di lavoro del chiller, che è la temperatura dell’acqua fredda che il chiller deve fornire e che verrà accumulata nel serbatoio. Quindi, la temperatura del fluido caldo che giunge dal processo, poi il volume complessivo dell’impianto e il volume del serbatoio come lo abbiamo stimato. Perché ci servono questi quattro dati?

Tempco calcolo volume serbatoio di accumulo gruppi frigoriferi

Servono poiché con una formula semplice, che viene mostrata nel video e che riportiamo qui sopra, possiamo determinare se con il tipo di volume e di temperature coinvolte la temperatura che arriva al chiller sarà quella corretta di progetto. Ovvero, se la temperatura di ritorno al chiller non sarà troppo elevata. In quanto, come veniva spiegato nel precedente video, se una temperatura troppo elevata giunge al chiller, questo va in blocco. Salgono le temperature di evaporazione e la pressione di condensazione, mandando in blocco il chiller. Causando di conseguenza un incremento della temperatura che bloccherà l’intero processo produttivo.

 

Refrigeranti naturali e calcolo dello scambiatore di calore

Tra le misure di contrasto al cambiamento climatico nell’industria figura sicuramente il passaggio ad apparecchiature che fanno impiego di refrigeranti rispettosi dell’ambiente, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra. Il ricorso a refrigeranti ecologici, come l’R290, è tuttavia soggetto a normative rigorose, e ciò impone un controllo particolarmente attento della quantità di riempimento dell’apparecchiatura. Il tema è di grande importanza ed è oggetto di un recente articolo pubblicato da Kaori, nostro partner tecnologico per gli scambiatori di calore a piastre.

La necessità di calcolare con cura la quantità di refrigerante naturale pone infatti una grande sfida nella progettazione dei prodotti, rendendo ancora più cruciale il calcolo del volume dello scambiatore di calore.

In particolare, l’articolo rimarca come le prestazioni di una pompa di calore siano correlate a fattori quali l’area di trasferimento del calore (HTA), il coefficiente di trasferimento del calore (U) e il delta T medio logaritmico (LMTD) dello scambiatore di calore. Tuttavia, la regola di dimensionamento del sistema è complessa, poiché comprende anche altri fattori, quali carica di refrigerante, aggiustamento del surriscaldamento della valvola di espansione, volume del lato refrigerante e perdite di carico dello scambiatore di calore, ed è impossibile considerare un solo parametro.

Considerando la sostituzione di uno scambiatore di calore saldobrasato di un’altra marca con uno scambiatore Kaori, occorre quindi tenere presente che:
1.     Il valore dichiarato a catalogo e il valore effettivo del volume del prodotto di altri marchi possono differire, è pertanto consigliabile utilizzarlo solo come riferimento. Inoltre, se nello scambiatore di calore è installato un distributore di refrigerante, ciò potrebbe influire sul valore del volume effettivo. Pertanto, il volume esatto può essere misurato dopo il riempimento con acqua.

2.     Il volume dello scambiatore di calore non dovrebbe essere il criterio principale per procedere alla sostituzione; dovrebbero invece essere considerati i parametri di sistema rilevanti corrispondenti.

Tempco calcolo scambiatori di calore refrigeranti naturali Kaori brazed plate

Un esempio pratico a tale riguardo può aiutare: una marca XXH62-60 (volume lato refrigerante circa 2,73 L) corrisponde allo stesso volume di uno scambiatore a piastre saldobrasato Kaori R111, il quale richiede 66 piastre, con un conseguente numero totale di piastre e area di scambio termico totali in eccesso (+18%). Inoltre, la portata del refrigerante diminuisce, la temperatura satura di evaporazione aumenta a causa della caduta di pressione e, se la valvola di espansione e il volume del refrigerante non corrispondono, ciò può influire negativamente sulle prestazioni finali.